Artrocentesi dell’ATM
L’articolazione temporomandibolare (ATM) può essere coinvolta in una moltitudine di frequenti patologie che si manifestano con dolore e/o alterazione funzionale che prendono il nome di disordini craniomandibolari.
Fondamentale è la visita specialistica, completata da esami strumentali quali ad esempio la Risonanza Magnetica che, se eseguita con determinate modalità, ricopre un ruolo chiave oltre che per far diagnosi del disturbo specifico anche per escludere tumori. Una volta inquadrato lo specifico disordine si passa alla terapia, che deve essere affrontata per gradi. Si parte cioè dalle prescizioni più semplici (misure comportamentali, farmaci, fisioterapia, bite, revisione di protesi dentarie) fino ad arrivare, se queste non sono sufficienti, a procedure più invasive (artrocentesi, artroscopia operativa, artroplastica, sostituzione articolare protesica).
Tra le tecniche invasive l’artrocentesi è l’unica eseguibile ambulatorialmente e consiste nel lavaggio all’interno dell’articolazione con ago e siringa, al termine del quale viene inserito un lubrificante a base di acido ialuronico. E’ una procedura relativamente semplice che può necessitare di più sedute. Anche la riabilitazione dentaria con protesi o impianti può essere indicata.
E’ importante far presente che i disordini craniomandibolari sono spesso di difficile e lenta risoluzione, anche con le terapie appropriate, e serve quindi molta pazienza. In certi casi infine la malattia si manifesta con un’improvvisa impossibilità a chiudere la bocca, o ad aprirla. In questi casi sono a disposizione anche per la valutazione ed il trattamento urgente 24 ore su 24. In tutti gli altri casi ricevo su appuntamento. Dopo la visita il paziente sarà destinato al percorso terapeutico ambulatoriale (terapia non invasiva ed artrocentesi eseguita da me anche con utilizzo di ecografo per una maggior precisione) oppure inviato presso un ospedale specializzato (tutte le altre procedure invasive).